Dopo il nostro tour per Tokyo, tornando in Hotel, io e mio marito avvertivamo un certo languore, non molto per la verità, più voglia di qualcosa di buono da stuzzicare.
Abbiamo cercato tra quelle vie che ormai cominciavano a diventarci familiari e, tra i locali pieni e quelli che stavano per chiudere, ci siamo imbattuti in un posto molto particolare, nel quale gli avventori cucinavano sulle piastre che ogni tavolo aveva in dotazione.
Un cameriere, molto simpatico, che parlava un ottimo inglese, studiato alla scuola internazionale, in un attimo ci fece una domanda di quelle topiche che non ti aspetti: “Perché siete qui? Volete mangiare il Monja?
Un tantino interdetti, abbiamo risposto che eravamo arrivati in quel luogo portati dal caso e dall’appetito, e che il Monja non sapevamo cosa fosse.
Arrivarono due piattoni uno a base di crostacei e di molluschi e uno a base di maiale. Noi, non avendo troppa fame, credevamo che il pasto fosse abbondante, ma alla fine, come si suol dire dalle nostre parti, abbiamo mangiato anche il piatto.
Entrambi i Monja avevano un ingrediente in comune: il cavolo. Il cameriere si era magicamente tramutato nel nostro chef personale il quale, davanti ai nostri occhi ancora interdetti, iniziò a preparare questa prelibatezza, la specialità di Tokyo.
Una volta versato sulla piastra il composto a base di cavolo da una parte e il pesce dall’altra, quello che potevamo ormai definire un nostro amico, formava una sorta di frittata senza uova, amalgamando tutti gli ingredienti – cavolo e pesce.
Successivamente, dopo esserci leccati i baffi, abbiamo divorato anche il Monja di maiale che è stato preparato con una procedura simile alla precedente.
Questo piatto delizioso, del quale non conoscevamo l’esistenza, si è rivelato una piacevolissima scoperta, tanto che vorrei presto mangiarlo di nuovo, magari qualcuno avrà il piacere di esportarlo in occidente per farlo conoscere ai palati più sofisticati.
Vi inserisco il link di google map per poterlo trovare quando andrete a Tokyo:
Asakusamonja Kanoya Hanare 浅草もんじゃ かのや はなれ