Oggi mi vengono in mente quei quadri antichi che raffigurano le birre e i monaci cistercensi intenti nell’arte della birrificazione.
La storia dei monaci mi ha sempre affascinata moltissimo, da quando ero bambina e, a scuola, ci raccontavano di persone solitarie, lontane dalla mondanità.
Un monaco di Norcia, che ho ascoltato di recente, raccontava di quanto la preghiera possa essere ritenuta inutile e superflua come la birra, del resto.
Si può vivere senza birra e senza preghiera.
Molte cose potrebbero essere tolte, si potrebbe ridurre la vita all’osso, alla nuda vita. Ci si potrebbe chiedere allora: qual è il nocciolo? Quali le scorze che lo rivestono?
Spesso ci rendiamo conto che le cose effimere sono le più necessarie.
L’ordine trappista nacque precisamente nel 1664, quando un monaco volle riportare i costumi corrotti dei cistercensi alla stretta osservanza, nell’abbazia di Trappe, di qui deriva il nome trappista.
I monaci cistercensi e le birre trappiste
In un primo momento i monaci non producevano birra ma potevano bere solo acqua, per rimanere fedeli alla regola. Solo in un secondo momento iniziarono a produrre la famosa birra trappista.
I monaci producevano birra sia per alimentarsi durante i periodi di digiuno, dal momento che la birra è più sostanziosa dell’acqua e fornisce un maggiore apporto calorico, sia per vendere la birra trappista e trovare i fondi per sostentarsi economicamente.
Ci sono varie birre prodotte nei monasteri ma non tutte sono trappiste. Le trappiste sono contrassegnate infatti dal simbolo dell’esagono rosso, marchio che vide la luce nel 1997 e che i monaci usano per contraddistinguersi dalle birre industriali.
L’esagono è un simbolo che può avere una pluralità di significati: per il filosofo e matematico greco Pitagora, ad esempio, esso rappresentava la creazione, essendo formato da triangoli incrociati. La scelta quindi è sicuramente non casuale.
L’esagono contrassegna anche altri prodotti delle abbazie trappiste quali formaggi e distillati.
Criteri per la produzione birra trappista certificati
Per quanto riguarda la produzione di birra i criteri sono i seguenti:
– La birra deve essere prodotta all’interno delle mura di un’abbazia trappista, da parte di monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo.
– La produzione, la scelta dei processi produttivi e l’orientamento commerciale devono ovviamente dipendere dalla comunità monastica.
– I ricavi della produzione di birra devono essere diretti al sostentamento dei monaci e alla beneficenza ma non al profitto.
I monasteri che producono birra trappista certificati sono 12 in tutto il mondo.
1 in U.S.A.
- La birra Trappiste di Spencer (https://spencerbrewery.com)
2 in Olanda
- Le birre e i formaggi Trappisti, il pane, i biscotti, il cioccolato, il miele e le mermellate di Tilburg – Koningshoeven
(La Trappe) (www.latrappetrappist.com)
- La birra Trappista di Zundert (https://www.abdijmariatoevlucht.nl/)
1 dall’Austria
- I liquori Trappisti e le birre Trappiste di Stift Engelszell (www.stift-engelszell.at )
1 dall’Italia
- La birra Trappiste, miele, Ciccolato, del Monastero dei SS. Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane (http://www.abbaziatrefontane.it)
(http://www.birratrefontane.it/la-birra/)
6 dal Belgio
Booking.com
- La birra e il formaggio Trappista di Orval (www.orval.be/en/)
- Le birre e il formaggio Trappiste di Westmalle (https://www.trappistwestmalle.be/it)
- Le birre Trappiste di Achel (www.achelsekluis.org)
- Le birre e il formaggio Trappiste di Scourmont-Lez-Chimay (www.chimay.com)
- Le birre Trappiste di Westvleteren (http://sintsixtus.be)
- Le birre Trappiste di Rochefort (www.abbaye-rochefort.be)
1 in Francia
- Le birre Trappiste dell’abbazia Sainte Marie du Mont des Cats (www.abbaye-montdescats.com)
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